CHI SONO I 10 FINALISTI DI #PIZZAUNESCO 2017

Tutto pronto per il gran finale di #pizzaUnesco 2017 contest internazionale di Mysocialrecipe in collaborazione con la Fiammante. A contendersi il titolo di vincitore della seconda edizione 10 pizzaioli con 10 idee di pizza originali, selezionate dalla super Giuria, presieduta da Enzo Vizzari e composta da Allan Bay, Giorgio Calabrese, Eleonora Cozzella, Fiammetta Fadda e Scott Wiener. 

Si va dall’unica donna finalista, italiana d’origine ma trapiantata a Melbourne, al titolare di una delle 14 pizzerie centenarie di Napoli, che porta avanti con grande passione ciò che il nonno iniziò nel 1916; dal pizzaiolo ‘creativo’ di Rotterdam, che nasce filmmaker per diventare pizza chef, a quello napoletano emigrato nella Grande Mela per creare un vero e proprio ‘tempio’ della pizza napoletana nel Greenwich Village. 

Ecco i finalisti con le rispettive creazioni presentate:

1. Giovanna Alberti (Melbourne, Australia) con ‘pizza Marina’. Sogna fin da piccola la terra dei canguri, dove sceglie di trasferirsi per coltivare il suo sogno. Oggi è Head Chef presso la Woodstock Pizzicheria;

2. Gennaro Battiloro (Lucca, Italia) con ‘pizza Sensazioni’. Anima della pizzeria “La Kambusa” di Massarosa, Battiloro è un giovane pizzaiolo originario di Torre del Greco ma naturalizzato toscano che, a detta dei più, sforna un prodotto strepitoso;

3. Raffaele Bonetta (Napoli, Italia) con ‘pizza Ottospek’. Al forno della pizzeria “Ciarly”, Bonetta non manca di dimostrare la sua profonda conoscenza dell’impasto e di portare avanti la sua scelta di usare il metodo della biga e una lievitazione lunga;

4. Salvatore Grasso (Napoli, Italia) con ‘pizza 1916’, un numero che ha segnato i 100 anni di attività della pizzeria “Gorizia”, nata appunto nel 1916, nel periodo della Grande Guerra, mentre le truppe italiane stavano entrando in Gorizia (da qui il nome del locale);

5. Ciro Iovine (New York, USA) con ‘pizza Summer’. Dal quartiere di Fuorigrotta a Napoli ne ha fatta di strada, fino alla grande Mela, dove nel Greenwich Village ha aperto la pizzeria “Song ‘e Napule”, una bandiera della pizza napoletana oltreoceano; 

6. Vincenzo Onnembo (Rotterdam, Paesi Bassi) con ‘pizza del Padron’. Nasce a Napoli nel 1982 e dopo gli studi artistici lavora come filmmaker e creative director tra Inghilterra, Italia, Olanda e Belgio. Nel 2014 decide di convertire il suo studio a Rotterdam in una sorta di pizzeria "dopo lavoro” e nel 2016 arriva il progetto “Old Scuola”, dove oggi è pizza chef e storyteller;

7. Francesco Pone (Napoli, Italia) con ‘pizza Terra Antica’. Nella “Pizzeria 18 Archi”, affacciata sul golfo di Pozzuoli, Pone si dimostra degno successore del suo maestro, Diego Vitagliano;

8. Carlo Sammarco (Napoli, Italia) con ‘pizza Fior di zucca e alici’. Pizzaiolo della nouvelle vague diventato il simbolo della pizza canotto è titolare della “Carlo Sammarco 2.0” ad Aversa (Caserta);

9. Clemente Valentino (Forlì, Italia) con ‘pizza Veggie’;

10. Giuseppe Vitiello (Caserta, Italia) con ‘pizza Doppia’. Vincitore del neocampionato europeo ‘Pala d’oro’ per la sezione “pizza napoletana” e erede della famiglia di pizzaioli più famosi del casertano. Oggi nella pizzeria “La Loggetta” (la più antica e rinomata di Caserta) sperimenta impasti alternativi con curcuma, caffè, cacao, farina semintegrale, multicereali e paprika, ma la vera novità è la pizza ad aria, la cui sana lievitazione non influisce sulla digeribilità.

Il 14 novembre, al nome vincitore si affiancheranno quelli dei pizzaioli scelti per le Menzioni Speciali assegnate dai partner di Mysocialrecipe:

• Menzione La Fiammante per la “Migliore pizza al pomodoro” a Giuseppe Vesi della pizzeria “Pizza Gourmet” (Napoli) per la pizza “Fantasia di colori e sapori";

• Menzione Fic (Federazione Italiana Cuochi) per la “Pizza Chef - Migliore pizza per l’originalità degli ingredienti” a Mauro Autolitano della “Pizzeria Totò e i Sapori" di Acerra (Napoli) per la “Pizza Tiziano bis”; 

• Menzione Ferrarelle per la “Migliore pizza per l’impasto” a Giuseppe Pignalosa della pizzeria “Le Parùle di Ercolano” (Napoli) per la pizza “La mia Nerano”; 

• Menzione Slow Food per la “Pizza Slow - Migliore pizza per la territorialità” a Francesco Capece della “Locanda dei Feudi 2.0” di Filetta (Salerno) per la “Marinara dell’alleanza”.